Make or Do?
Fare” è proprio un verbo rognoso. Ogni volta un dilemma: sarà make o sarà do? Possibile che nessuno me l’avesse mai spiegato come si deve? Alla fine ho cercato la risposta da me e ho trovato un sistema che mi permette di capire al volo come tradurre “fare”.
Se anche tu ti trovi a lottare con questo dubbio amletico tra make e do, prosegui con la lettura!
Le regole che (forse) ti hanno insegnato ma che non aiutano
A me hanno sempre detto che make è più per le cose concrete, che si fanno con le mani, mentre do è per cose meno concrete. E subito ci attaccavano l’esempio “to make a cake”.
Ok.
E allora perché “to do my homework” non dovrebbe essere concreto e “to make a mistake” si? No, parliamone..
Per andare a fondo della faccenda ho preso alcuni dei miei libri di grammatica che ho usato dal liceo a oggi, per scoprire chi è stato il colpevole di questa mia insicurezza. E cosa scopro? Che solo uno parla di make/do e di altri verbi dal significato ambiguo, e non è stato uno dei miei libri di testo. Però…questo la dice lunga sul perché gli studenti in generale si sentono impreparati sull’argomento!
Messa da parte la delusione, leggo la regola:
DO: attività materiale, intellettuale o morale.
MAKE: attività materiale.
Ma dai…entrambi vanno con le attività materiali?! E come faccio a capire quando va uno e quando l’altro? Perché, ad esempio, “you make a promise” ma “I do a favour”?
Aspetta, ce n’è un’altra assurda: tutte le faccende domestiche vanno col do… ma non “to make the bed”!
Insomma, facevano più bella figura a dirmi DEVI IMPARARLI A MEMORIA, punto e basta!
Ma io non ti deluderò come hanno fatto i miei libri…ti spiegherò come intuire al volo se ci va make oppure do. Anche se una piccola componente di memoria ci vuole sempre 😉
1. Azione vs Risultato
Ok, step number 1: dimentichiamo la distinzione azioni concrete e manuali vs azioni più astratte. Non funziona. Sostituiamola con questa:
Do mette l’accento sul fatto di compiere l’azione, mentre make sul risultato che si ottiene da quell’azione.
Ti faccio un esempio: se tu mi dici “I do a test” vuol dire che hai sostenuto un esame; “I make a test” (che è sbagliato) darebbe più l’idea di uno che ha preparato fisicamente il test da sottoporre agli studenti. Azione vs risultato più o meno tangibile.
Divide et impera
Step number 2: raggruppiamo le espressioni con make e do in base all’ambito in cui si usano. Io te ne consiglio 4: scuola, lavori domestici, azioni morali, azioni che producono un risultato.
Con questa mappa puoi vedere a colpo d’occhio in quali contesti si usa do e in quali make. Ti ho messo alcune tra le espressioni più frequenti.
Ora sei pronto a fare tutte le frasi che vuoi! Fare le frasi…make o do? 🙂
Have a nice week!
Chiara